MOQ / Italia Online: Forum d i Platt HoldenMi conosci bene perché sono sempre con te, un compagno che non ti abbandona mai. Sono il presente sempre presente, la sensazione che chiami "adesso", "l'essere" in "essere o non essere?". Mi conosci profondamente perché ero con te al momento della tua nascita e sarò con te quando morirai. Sono il palcoscenico su cui tu interpreti la tua vita. Sono il luogo in cui passato e futuro si incontrano, sono il limite che divide la storia dalla possibilità, il punto in cui ciò che accade accade e ciò che cambia cambia. Sembra che io vada via e ritorni nel battito di un ciglio, ma in realtà io sono mentre tutto accade. Il tempo che mi precede e segue, quello che tu chiami passato e futuro, sono semplicemente memoria e immaginazione. Sono passeggeri, mentre io ci sono sempre. Passato e futuro si collegano in me, il momento presente. Ciò che chiami tempo è soltanto la tua mente che mi sente cambiare. Paradossalmente, io non cambierò mai: basta sollevare lo sguardo da questa pagina e io sono; ancora lo stesso di ieri, ancora dentro di te e tutto attorno a te, rimanendo ciò che sono: l'esistenza stessa. Dice bene il poeta Richard Jefferies: "L'eternità è adesso. Sono al centro di essa. E' sopra di me nella luce che emana dal sole; sono in essa, come la farfalla nell'aria ricolma di luce. Non c'è niente che debba venire; è adesso". Al chiuso o all'aperto, sveglio o addormentato, al lavoro o nel gioco, io ti circondo, come l'oceano fa con un pesce. Non ci sono vie d'uscita. Sono il tuo oceano. Sei come un pesce, a cui venne chiesto se gli piaceva l'oceano e rispose: "Cos'è l'oceano?". Sorprendentemente, nessuno ha potuto dimostrare la mia esistenza. Mi conosci, come per tante altre cose, soltanto per intuito. Mi riconosci sentendo la mia presenza, come senti l'amore, la qualità, la verità e la bellezza. Non sono suscettibile di prova perché non posso (come esigerebbe una verifica di tipo scientifico) essere separato dal resto del mondo, essere fermato e misurato. Nessuno può uscire da me per osservarmi dall'esterno perché io sono l'osservatore e ciò che osserva, soggetto e oggetto, ciò che sta dentro e fuori, passato e futuro, concentrato in un unico, perenne momento. Il tuo stesso professore di fisica lo ammette. L'intero edificio della conoscenza scientifica, basato su un mondo soggetto/oggetto, causa/effetto, meccanico/materiale si è sbriciolato. Hai scoperto che un elettrone, una minuscola particella di energia, può trovarsi in due posti nello stesso istante e non è da nessuna parte finché non lo va a cercare qualcuno. Nel tentativo di definire la realtà, la tua mente ti porterà soltanto fin al punto in cui entrerà in un circolo senza uscita. Perché? Perché è impossibile per un senso (quale io sono) sentire sé stesso (ancora io), così come un piede non può camminare su sé stesso né una lingua può assaggiarsi. Rare volte ti darò una fugace visione o un accenno di qualcosa che va oltre la tua comprensione del presente: un'incredibile coincidenza, un rimedio "miracoloso", un'improvvisa rivelazione o soltanto una sensazione di timore misto ad ammirazione per le meraviglie di cui sono capaci gli uomini e la natura. E' lì che cominci a cogliere la mia essenza. Gli artisti sanno chi io sia, più degli altri. Un quadro o una sinfonia non hanno dei significati che vanno al di là della loro stessa esistenza. L'arte è il risultato dello sforzo dell'uomo che cerca di presentarmi in una forma che ti permetta di vedere e sentire la mia vera natura in maniera più completa. Ciò che ti impedisce di conoscermi profondamente o almeno di accorgerti della mia eterna presenza è la tua mente ciarliera, sempre alle prese con questioni pratiche. La maggior parte del tempo lo impieghi a preoccuparti di trovare un lavoro o a fare piani per il domani. Per te, è questo il mondo reale. So tutto su questo tuo mondo, perché l'ho creato io stesso. Sono il substrato delle leggi fisiche, biologiche, sociali e intellettuali che l'hanno creato. E, essendo io stesso per natura rispettoso delle leggi, seguo rigidamente la mia stessa legge. Non posso mentire, imbrogliare, rubare o scherzare. I tuoi valori morali derivano direttamente dal mio esempio. Ma vi è in me anche un elemento che va oltre le leggi e che si sforza di perfezionarmi. Tu lo chiami creatività ed evoluzione; io lo definisco come il mio sforzo per realizzarmi pienamente. Sto progredendo. Ho creato la coscienza umana e posso vedermi all'opera e forse rendere più veloce il processo verso la perfezione. Ma con la coscienza va di pari passo l'autocoscienza, l'osservatore che osserva sé stesso come oggetto, una spaccatura che ti rende quasi impossibile cogliere la mia essenza. La tua mente è divisa a metà: una parte che sa e una parte che sa di sapere. La maggior parte della tua attenzione si concentra sulla parte che sa, quella pensante, quella che dà un nome alle tue sensazioni e le organizza in schemi significativi. Ma la parte che sa di sapere, la parte intuitiva, è più vicina alla mia natura. Concentrare la tua attenzione su questa parte e ascoltarla, però, viene considerato inutile, una perdita di tempo. Ecco perché lo fai raramente. Non ci si può impegnare in questo. Non può essere una ragione di vita. Eppure fare cose inutili, come giocare a golf o scherzare con gli amici, rende la vita piacevole. Ecco perché dovresti vedere mostre d'arte, andare a teatro, ai concerti, fare sport, o, forse, imparare a meditare. O quanto meno, fermarti di tanto in tanto e guardare ciò che ti circonda. Dì: "Ciao, Adesso." Sforzandoti di entrare in contatto con me più spesso, mi darai più spazio nella tua vita affinché io possa esercitare la mia dinamicità. Ricordati che sto cercando di migliorare lo stato delle cose, e, come te, rendo al meglio quando sono libero da inibizioni mentali E se vuoi davvero sollevarti dalle tue preoccupazioni, cerca in me l'ispirazione e la guida e lasciati andare. Alzati in piedi sulla panca e sii spettatore di ciò che accade invece di cercare sempre di controllare ciò che ti accade. Se abbandoni i problemi, sarai sorpreso da come posso risolverli. Credi, come Amleto, che "c'è una Divinità che dà forma ai nostri scopi/li scolpisce come noi vogliamo". Fidati di me. Dopo tutto, sono te stesso.
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