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MOQ / Italia
Online: Forum
Lettera a Bodvar Skutvik Da Robert M
Pirsig, 15 Settembre 2000
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L’altro giorno su internet mi sono imbattuto nel progetto
Lila’s
Child: http://members.tripod.com/~Glove_r/Childintro.htm, la cui lettura mi ha davvero
impressionato. E’ proprio il terzo libro che ci voleva a seguito degli
altri due. Senza internet sarebbe stato impossibile mettere insieme una
tale collezione di menti e di partecipazioni, talmente profonde che non ho
nulla da aggiungere. Ti prego di ringraziare Dan Glover per averle
raccolte, e tutti coloro – sostenitori o dissenzienti - che vi hanno
preso parte. Noi vediamo che costoro vogliono una giustificazione
razionale, di solito oggettiva, ed io credo che esempi materiali ed
oggettivi fan sì che oggi la MOQ avanzi più rapida che mai. La loro idea
che la qualità sia qualcosa di insulso, romantico, una illusione eterea
può essere liquidata in parte con una semplice discussione sul caro
vecchio denaro, che, secondo la MOQ, è un puro e semplice indicatore di
qualità sociale. Un tesi secondo cui il valore è irreale viene ridotta
all’assurdo dalla domanda “Credi che un biglietto da cinque dollari
abbia lo stesso valore di un biglietto da un dollaro? Se sì, che ne dici
se facciamo cambio? Se no, perché no? Qual è la differenza?”. E se vi
danno la risposta “standard” che il denaro è una convenzione, provate
a chiedere: “che tipo di convenzione è un crollo del mercato
azionario?”. Le convenzioni sono statiche, ma ogni buon investitore sa
bene che gli indici di borsa sono una miscela di fattori statici e
dinamici. Da qui ci si può allargare ad una discussione sulla borsa, il
cui unico scopo è misurare valore, ed ancora si può arrivare fino a
discutere in senso lato di economia. Pensate a quanti libri di economia
sono stati scritti che non affrontano il reale significato del valore! In seconda posizione, l’accusa di Struan Hellier di “emotivismo”.
Credo che possa dare una buona rappresentazione di dove venga portata
l’opposizione da parte dei filosofi accademici. Ogni risposta che è
stata data è veramente eccellente e
credo che abbia rinforzato la comprensione all’interno del forum Lila
Squad. Una mia aggiunta potrebbe essere che se fosse vero l’assunto
dell’”emotivismo” che valore ed emozione coincidono, allora anche la
tecnica bancaria può essere considerata una attività emotiva. Io credo
che la MOQ possa classificare le emozioni come semplici reazioni
biologiche al valore, ma non identificarle con il valore stesso. Come sai, c’è qualcosa
nella qualità che fa sì che sia impossibile per molti capire di
cosa stai parlando. In gran parte è una persistente tradizione storica
materialista ed oggettiva che spero possa essere sorpassata col tempo. Ma
si assiste anche ad una certa cecità verso la qualità simile a quello
che i musicisti chiamano l’“orecchio di latta” di quei cantanti che
continuano ad alzare ed abbassare semitoni senza sapere ciò che fanno.
Semplicemente molti non “vedono” la qualità nello stesso istante in
cui la vedono, proprio come quelli che hanno un orecchio di latta non
“sentono” l’armonia nello stesso istante in cui la sentono. Credo
che fosse questo che cercavi di dire ad Hellier alla fine del Grande
Duello quando gli hai detto di informarsi meglio a proposito della realtà.
Sembra che tutto ciò che lui riusciva a vedere fosse la qualità come
concetto, qualcosa che ha a che vedere con la realtà scientifica tanto
quanto l’Ippogrifo o il Paradiso, o altre entità empiricamente
indimostrabili. Non riusciva a vedere ciò di cui parlavi. Anthony McWatt ha seguito un corso su ZMM in cui il docente aveva lo stesso
problema. Non aveva la percezione del valore, ma soltanto di cosa sia un
giudizio di valore. Ho sempre ritenuto che tale blocco rispetto ad una diretta
percezione della realtà fosse sociale, ma in Messico qualche anno fa ne
ho parlato con un neurologo che afferma che potrebbe essere fisiologico.
Mi disse che recenti esperimenti stanno dimostrando che la parte destra
del cervello, la parte “artistica”, filtra tutta l’esperienza prima
che raggiunga la parte sinistra “razionale”. Questo potrebbe
accordarsi con quanto asserisce la MOQ, che il valore precede il concetto
nel processo di comprensione. Ho anche letto che
la parte sinistra razionale del cervello non può mai percepire la
parte destra come oggetto, ma può soltanto ricevere da essa dei messaggi.
Ciò spiegherebbe perché ognuno sa che ci sono cose migliori di altre, ma
nessuno può definire in cosa consista questo “meglio”. Percepiscono
messaggi qualitativi, ma non sanno da dove provengano. Ciò non vuol dire
che la parte destra del cervello crea la qualità, ma semplicemente che la
filtra prima che passi alla parte sinistra per essere concettualizzata. La spiegazione del neurologo chiarisce anche il dato di
fatto che i mancini, in cui la parte della mente dedicata al valore domina
la parte razionale, sono più
facilmente versati nelle arti rispetto alla popolazione media, e nello
stesso tempo hanno una più alta incidenza di follia. Potrebbe anche
spiegare l’eccessiva ostilità verso la MOQ che troviamo in accademici
quali Strawson ed Hellier, che sono più di tutti “razionali” nel
senso statico del termine. Ho letto un libro intitolato “La morte e la
mano destra” che dimostra come una delle poche costanti antropologiche
ritrovate in diverse culture in tutto il mondo sia stata la paura e
l’ostilità verso i mancini. La parola “sinistro” in origine
significava “mancino”. Solo la nostra moderna cultura razionale e
scientifica abbandona tale odio sociale. Ma ad un livello subliminale più
profondo potrebbe essere ancora lì, a creare l’illusione in qualcuno
che la Qualità Dinamica sia qualcosa di sinistro. Credo che Lila’s
Child (http://members.tripod.com/~Glove_r/Childintro.htm) sia esattamente l’aggancio statico che serve alla MOQ
per contraccambiare tali accuse. Il fatto poi che non l’abbia scritto io
lo rende ancora più forte. Spero che possa diventare la fonte per tutti i
filosofi di professione, e per tutti coloro che vogliono scavare ancora più
in profondità nella MOQ per gli anni, o anche per i secoli futuri. Robert M. Pirsig
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