MOQ / Italia Online: Forum Cos'è la Qualità nel pensiero e nell'espressione? Perché gli studenti
di Fedro ebbero tanti problemi a rispondere a questa domanda? Patrick Gawley, Dicembre 2000
L'idea di Qualità saltò fuori in principio a seguito di un innocuo commento di un altro professore al Montana State College: “Spero che ai tuoi studenti insegni la Qualità” (ZMM, capitolo 15) In quel periodo, Fedro era impegnato nella preparazione di una lezione, frustrato dal tentativo di insegnare scrittura creativa attraverso l’uso della memoria, della grammatica, della punteggiatura, della pronuncia. Il pensiero lo tormentava. Qualità? Nel tentativo di esplorare la questione più a fondo, la portò in classe. Rimasero attoniti, come lui. E’ interessante notare che le prime reazioni della classe furono per lo più negative: rabbia, paura, risentimento. Lo stesso Fedro commenta che la sensazione fu di fastidio. Forse un riflesso del fatto che tale domanda scuoteva le basi stesse della visione del mondo che ha la metafisica soggetto/oggetto? “ « Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci » disse uno. «Stavo quasi per mettermi a piangere, mi sembrava di impazzire», disse una ragazza vicino alla finestra. «Doveva dircelo», saltò su un terzo" (ZMM capitolo 17) Come Nietzsche ci avverte, (in "Al di là del Bene e del Male”, aforisma 146): "quando punti il tuo sguardo nell’abisso, fai attenzione che non sia l’abisso a puntare il suo sguardo in te". Fedro riuscì solo a produrre questa definizione: “La Qualità è una caratteristica del pensiero
e dell’espressione che viene individuata mediante un processo non
intellettuale, e dato che le definizioni sono il risultato di un processo
intellettuale rigido e formale, la Qualità non può essere definita” (ZMM
capitolo 17) Sapeva che una frase come questa era irrazionale, poiché, se non puoi definire qualcosa, come puoi sapere se esiste? Aspettò una confutazione che non venne mai. A dispetto di ciò, Fedro riuscì a provare alla classe che ognuno di loro sapeva cosa fosse, o che almeno era in grado di riconoscerla. La stessa esercitazione si rivelò un eccellente ambito di insegnamento. Provando che erano in grado di riconoscere la Qualità, diede loro la fiducia di poter valutare il loro stesso lavoro. Fornì inoltre uno scopo per i vari metodi di scrittura che stavano imparando. Per capire per quale motivo gli studenti e Fedro ebbero difficoltà nel definire la Qualità, si deve tenere presente che partivano dalla prospettiva di una metafisica soggetto/oggetto. In una metafisica soggetto/oggetto, la Qualità può essere soltanto soggettiva o oggettiva. "Se la qualità è oggettiva, perché mai è impossibile rilevarla per mezzo di strumenti? Se invece fosse soggettiva sarebbe una mera questione di moda e popolarità, e dunque di scarso rilievo”. (Bodvar Skutvik, The Quality Event). E’ solo questione di moda e popolarità; o dipende dal fatto che non possiamo percepire un mondo senza giudizi soggettivi? Certo che no, come afferma Pirsig. Sarebbe difficile riconoscere un mondo senza Qualità. L’arte non esisterebbe, in quanto priva di valore pratico: “Se non si può distinguere tra bello e brutto
in campo artistico, le arti scompaiono. Non ha senso appendere un quadro
alla parete quando la parete nuda sembra altrettanto bella. Le sinfonie
non hanno ragione di esistere, se un graffio sul disco o il fruscio dello
stereo sembrano altrettanto belli. La poesia scomparirebbe, poiché di
rado ha significato e non ha un valore pratico”. (ZMM,
capitolo 18) Per uno che osserva il mondo da una prospettiva soggetto/oggetto, pensare la Qualità non può essere altro che un disturbo, visto che tutto il suo mondo è fatto di soggetti ed oggetti. Con l’ottica di una Metafisica della Qualità, diviene chiaro il motivo di quella difficoltà. La MOQ afferma che la Qualità è la causa di tutte le cose, inclusi soggetti ed oggetti. Ciò vuol dire che secondo una metafisica soggetto/oggetto si prova a spiegare le cose in termini dei loro effetti. Lo dice lo stesso Pirsig nel capitolo 20 di ZMM: "Ora, è chiaramente impossibile prendere ciò che ci ha indotto a creare il mondo e includerlo nel mondo da noi creato. Ecco perché la Qualità non può essere definita. E se lo facciamo egualmente, quello che definiamo è qualcosa meno della Qualità stessa”. Certamente Pirsig va avanti e definisce la Qualità in Lila, ma non in termini di soggetti ed oggetti: come fondamento di una nuova metafisica. La sua difficoltà di definire la Qualità secondo una metafisica soggetto/oggetto, è stata la traccia che gli ha fatto scoprire ciò che cercava. Egli paragona l’esperienza alla cristallizzazione di una soluzione giunta alla saturazione. La Qualità è stata il colpo, l’urto, o il granello di polvere attorno al quale il suo pensiero si è per intero cristallizzato, creando qualcosa del tutto nuovo. LILA chiarisce meglio la MOQ, la Qualità in forma di Qualità Dinamica, che è la linea di confine della realtà. E’ tutto ciò che percepiamo prima dell’intellettualizzazione. Per contro, questa intellettualizzazione produce gli schemi di qualità statica, fra i quali troviamo soggetti ed oggetti. Definire la causa di questi schemi statici in termini di un sottoinsieme di schemi statici è impossibile. Prima di concludere, una considerazione: visti i punti di contatto fra la MOQ ed il pensiero orientale, credo che sarebbe stata interessante la presenza quel giorno, in quella classe, di uno studente cinese. Riferimenti Pirsig, Robert (1974) Lo Zen e l’Arte della Manutenzione della Motocicletta Skutvik, Bodvar (1998) The Quality Event, (http://home.sol.no/~skutvik/) Nietszche, Friedrich (1886) Al di là del Bene e del Male
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